
Concept Store, specializzata in comunicazione e packaging design con base a Pescara, ha progettato e realizzato il progetto “Pecorino DOP – Cantina Tollo” che abbiamo studiato nella nostra rubrica “Etichetta vincente”. Abbiamo avuto il piacere di fare due chiacchiere con Marco D’Aroma.
LD: Ciao Marco, potresti introdurci lo Studio Concept Store?
CS: Concept Store è un laboratorio creativo specializzato in comunicazione e packaging design, fondato nel 2007. Il suo nucleo è composto da Marco D’Aroma Graphic Designer e Diego Scimone Art Director, nella nostra struttura, piccola ma dinamica, strategia e design lavorano costantemente insieme per dare vita a soluzioni su misura e fornire alle aziende gli strumenti necessari ad esprimere la propria unicità. Dal 2005 siamo soci professionisti AIAP e Beda. I nostri progetti sono una combinazione di strategia e design grafico per prodotti gourmet e non solo. Ci occupiamo prevalentemente di branding e packaging design, con una particolare predilezione per il settore food & wine. Progettiamo etichette e imballaggi per vini, creiamo naming, brand e comunicazione di prodotto in grado di trasmettere valori e essenza.
Progetto, creatività e concetti semplici ed efficaci: queste le basi del nostro lavoro. Idee in grado di risvegliare l’interesse dei consumatori, che seducano e che trasmettano emozione e valori legati al brand.


LD: Cosa vuol dire progettare un’etichetta?
CS: Per noi progettare un etichetta vuol dire innanzitutto proporre approcci unici, ogni progetto nasce da un ascolto attento del cliente e da un suo intenso coinvolgimento. In questo modo riusciamo a garantire soluzioni originali, personali, mai scontate e imposte dall’esterno. Lavoriamo affinché ogni progetto comunichi con poche parole, ciò che ogni etichetta deve saper fare dagli scaffali di un negozio. Per noi la cura delle finiture e la scelta della carta sono aspetti molto importanti perché offrono una chiara sensazione di valore e qualità.

LD: Abbiamo parlato del progetto per la “Cantina Tollo”, puoi raccontarci qualcosa di più?
CS: Il barone rampante di Italo Calvino e tra i i miei libri del cuore, nonostante l’abbia letto ormai molti anni fa il suo ricordo è ancora molto vivo. L’ispirazione c’era già da tempo, aspettavo solo il prodotto è il committente giusto. Sempre più spesso ricevo input dai più disparati contesti: musica, arte, letteratura, una vera e propria sintesi di valori che affonda le radici in un immaginario visivo senza confini.

LD: Com’è stato collaborare con Francesca De Rubeis?
CS: Ho sempre apprezzato molto le opere di Francesca, i soggetti fortemente iconici e il suo tratto grafico caratteristico. Per questo progetto avevo le idee molto chiare, il concept era stato sviluppato pensando proprio all’unicità del prodotto. Ho sottoposto a Francesca una serie di visual sviluppati chiedendole se avesse voglia di cimentarsi in una sua visione del progetto. Quando ho visto il risultato ho capito immediatamente che avrebbe funzionato, credo che il cliente abbia avuto la mia stessa reazione.
LD: Cosa ne pensate dell’attuale scena della grafica italiana?
CS: La grafica italiana ha da sempre fortemente influenzato il nostro lavoro, l’utilizzo che Vignelli ha fatto del carattere Helvetica, il minimalismo di AG Fronzoni e tutto il design italiano sbarcato negli Stati Uniti nei primi anni 70. Oggi si produce molto e il livello qualitativo dei progetti è davvero molto alto, purtroppo i prodotti hanno una vita commerciale molto breve e spesso le immagini sono sottoposte ad un continuo restyling. Rispetto al passato i progetti non sono più memorabili e proprio per questo non credo siano destinati a fare la storia.

Comunque sia, lo sviluppo del progetto di qualità ha contribuito ad un evoluzione dei clienti, ora più sensibili e attenti. Credo che questo sia un passaggio chiave, se la qualità globale dei progetti è alta, il livello della committenza ne sarà una conseguenza.
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Concept Store
Cantina Tollo