Ideate inizialmente per attrarre i consumatori e rendere il proprio prodotto facilmente riconoscibile, le etichette sono diventate oggi un elemento fondamentale del processo produttivo che non può essere sottovalutato. A confermare questa evidenza non è solo la maggior parte dei fruitori, i quali sono sempre più attenti alla provenienza e alla tipologia di produzione di ciò che acquistano, ma anche i legislatori internazionali. Il bisogno di disciplinare legalmente la materia è stato avvertito più di 10 anni fa e così l’Unione Europea ha promulgato la Direttiva 1169/2011. Questa descrive infatti tutti gli elementi essenziali che ogni tipologia di prodotto deve esporre con l’obiettivo di rendere il mercato trasparente e di facile comprensione per chiunque.
L’etichetta diventa quindi un vero e proprio documento di identità della merce dove trovare scritto il nome preciso del prodotto, il marchio, la tabella nutrizionale, redatto per fornire al consumatore una serie di informazioni ritenute fondamentali, quindi obbligatorie, e altre a discrezione del produttore stesso. L’obiettivo principale è quello di tutelare e cautelare da eventuali truffe gli acquirenti, invitandoli ad essere più accorti negli acquisti al fine di avere un’alimentazione più sana e equilibrata.
Gli elementi fondamentali delle etichette alimentari secondo i parametri comunitari
Ogni genere di alimento ha ovviamente le sue prescrizioni specifiche ma ci sono alcune norme che devono essere rispettate per tutti i prodotti. La prima è senza dubbio quella relativa alla chiarezza.
Nessun contenuto deve essere ingannevole, illusorio o scritto in modo da creare fraintendimenti.
Le informazioni devono essere scritte con un carattere tipografico chiaro che abbia delle dimensioni adeguate alla confezione e che rispettino determinate misure minime: 1,2 mm se la superficie del packaging supera gli 81 cm2, 0,9 mm per i pacchetti più piccoli. Viene presa come riferimento l’altezza della lettera x minuscola.
Le informazioni devono essere scritte in modo indelebile per evitare che possano essere modificate in maniera fraudolenta. Inoltre, tutte le informazioni obbligatorie devono essere posizionate in un punto visibile e non devono essere mai nascoste, coperte o limitate da altri elementi grafici.
Il produttore è quindi obbligato a imprimere sul prodotto, oltre la marca, una serie indispensabile di informazioni quali:
- la denominazione dell’alimento;
- l’elenco degli ingredienti evidenziando tutti quelli che provocano intolleranze o allergie;
- la quantità netta dell’alimento (ad esempio il peso sgocciolato per evidenziare qual è la parte commestibile nei casi in cui il confezionamento preveda accorgimenti, come ad esempio nella vendita delle mozzarelle confezionate con la loro acqua);
- il termine minimo di conservazione o la data di scadenza;
- il lotto di produzione;
- il nome o ragione sociale dell’operatore;
- il titolo alcolometrico in caso di bevande con alc. Vol > 1,2%;
- dichiarazione nutrizionale (ove prevista);
- Paese di origine (ove previsto);
- particolari condizioni di conservazione.
Un’etichetta corretta non può non mostrare la data di scadenza che per legge può variare in funzione alla tipologia di merce in: “Da consumarsi entro”, riservata ai prodotti facilmente deperibili (in questo caso si parla di tempo minimo di conservazione), e in “Da consumarsi preferibilmente entro fine” oppure “entro il”, per prodotti che perdono le loro proprietà specifiche in adeguate condizioni di conservazione dopo la data indicata.
Fondamentale è anche la tabella nutrizionale che informa gli acquirenti dei componenti nutritivi del prodotto.
Con questa si indicano prima di tutto le calorie contenute riferite al valore medio su 100g o 100ml di prodotto. È consentito accompagnare anche l’espressione per porzione o per unità di consumo, a condizione che siano riportate sull’etichetta la quantità e il numero delle porzioni o dell’unità di consumo. Poi vengono segnalati i grassi, ulteriormente suddivisi in grassi saturi, i carboidrati con l’indicazione della componente di zuccheri, le fibre (facoltativo), le proteine, il sale, le vitamine (facoltativo).
In ogni caso si rimanda alla legislazione in materia per ogni approfondimento di carattere generale e particolare di prodotto.
La grafica nelle etichette
I grafici che propongono etichette ai loro clienti devono riuscire a introdurre una serie di informazioni obbligatorie e farle collimare con esigenze stilistiche e attrattive. Per facilitare il compito ci si può avvalere anche di una simbologia internazionale, come ad esempio la spiga barrata che indica i prodotti gluten free.