La normativa vigente in materia di etichettatura degli alimenti e delle bevande include anche la produzione vinicola. L’etichetta che viene applicata sul retro di ogni bottiglia di vino deve contenere una serie di informazioni indispensabili perché il cliente possa fare una scelta consapevole al momento dell’acquisto. La legge prevede inoltre che tali informazioni siano chiare e facilmente leggibili, in modo da tutelare gli interessi dell’acquirente. Prima di tutto l’etichetta deve riportare il nome del vino e del suo produttore, insieme al Paese in cui sono avvenute le procedure di imbottigliamento. L’acquirente in questo modo viene a conoscenza in modo inequivocabile di ciò che si accinge a portare sulla sua tavola, sia che si tratti di un Chianti, piuttosto che di un Barolo e così via. Nel caso di vini D.O.C o I.G.T, deve essere presente la dicitura corrispondente, ovvero “Denominazione di Origine Controllata” o “Indicazione Geografica Tipica”.
Quali sono le informazioni obbligatorie
Il nome dell’imbottigliatore, la sua sede e la sua ragione sociale sono alcune delle informazioni che devono essere obbligatoriamente riportate in etichetta. Ciò non significa necessariamente che la zona in cui è avvenuto l’imbottigliamento debba necessariamente coincidere con quella di coltivazione della vite. Indispensabile è anche il numero del lotto di appartenenza della bottiglia, in modo da poterne tracciare in qualsiasi momento l’origine, per eventuali controlli. Sull’etichetta deve essere specificata anche la capienza del contenitore, compatibile con il volume di vino in esso contenuto, esprimibile in diverse unità di misura, ovvero litri, millilitri o centilitri. Nel caso in cui all’interno della bottiglia sia presente dell’anidride solforosa in quantità superiore ai 10 mg/litro, l’etichetta dovrà avere la dicitura “contiene solfiti”.
Indicazioni utili aggiuntive su etichette vino
Se l’identità del produttore di vino deve essere chiaramente esplicitata all’interno dell’etichetta, non si può dire la stessa cosa di eventuali marchi o loghi. Le immagini identificative del brand, infatti, possono essere inserite facoltativamente e su esplicita decisione del produttore. L’intero corredo di illustrazioni rappresenta tuttavia un elemento importante dell’etichetta, in quanto aiuta a riconoscere immediatamente il prodotto e ne migliora l’estetica del packaging. Altre indicazioni che possono risultare utili alla vendita e che è consentito riportare sull’etichetta posta sul retro della bottiglia riguardano le proprietà generali del vino. Si può specificare ad esempio se si tratti di un vino maggiormente adatto a piatti a base di pesce piuttosto che di carne, sulla base delle caratteristiche organolettiche predominanti. Accanto agli abbinamenti gastronomici può essere appropriato riportare alcuni consigli e raccomandazioni riguardo al modo più giusto di servire il vino in questione. Ad esempio si può leggere sull’etichetta la dicitura “stappare alcune ore prima del consumo” o “servire ad una determinata temperatura”. L’obiettivo da perseguire nell’approntare l’etichetta da apporre sul retro della bottiglia di vino rimane comunque quello di garantire trasparenza e chiarezza di informazioni, a totale beneficio del potenziale acquirente.