In che modo ciò che compare sulle etichette degli alimenti influenza la decisione d’acquisto dei consumatori?
Su come sono percepiti qualità e gusto di un prodotto alimentare sono stati condotti diversi studi, e un dato ormai è oggettivo: l’etichetta ha peso anche sull’esperienza sensoriale della persona. Addirittura in una recente ricerca pubblicata sul Food Quality and Preference viene illustrato il caso di uno stesso alimento confezionato con due etichette differenti e valutato in modo diverso dalle persone, a seconda del packaging.
La maggior attenzione alla salubrità, alle certificazioni e ai valori nutrizionali dei prodotti non ha penalizzato la ricerca di piacere per i sensi: in un’etichetta alimentare questi aspetti devono coesistere, con armonia. Bene quindi a trasparenza, informazioni, chiarezza, ma attenzione anche a tutti i fattori che determinano il valore sensoriale e simbolico dell’alimento che si sta presentando.
Quello degli alimenti resta un settore molto legato alla soddisfazione emotiva del consumatore, ed è necessario sapervi rispondere valorizzando in etichetta le caratteristiche che fanno da driver per il coinvolgimento emozionale.
Per le etichette alimentari, alcuni possono essere: i colori, l’esposizione del contenuto, l’affinità con la marca.
I colori nelle etichette alimentari
La psicologia del colore è spesso integrata nelle strategie di marketing aziendale per favorire stimoli precisi nella mente di chi osserva. Nonostante ogni colore sia percepito in modo diverso a seconda della cultura e della provenienza della persona, ci sono alcuni assunti validi in generale per ogni categoria merceologica.
Nell’industria alimentare molto usati sono i colori caldi come il rosso, il giallo ma anche l’arancione. Il giallo stimola l’appetito e sembra addirittura in grado di trasmettere felicità; l’arancione genera ottimismo, al pari del giallo, è il colore della positività; il rosso, infine, è il colore dell’energia e della passione, capace anche di suscitare un forte desiderio di assaggiare subito il prodotto.
Ci sono poi i colori legati ai cibi green, come il verde e il marrone, che evocano l’idea di natura e di salubrità. Sulla scia del benessere alimentare, emerge l’uso sempre più diffuso anche del bianco, colore della purezza e della libertà, prediletto per quei prodotti realizzati con pochi e buoni ingredienti, semplici e naturali. Il nero, infine, è il più utilizzato per le etichette di prodotti alimentari di alto profilo, pregiati e di lusso.
Sebbene i colori caldi abbiano maggiore capacità di rendere il prodotto appetibile caricandolo di valori edonistici, non è escluso che si possa optare per un’etichetta prevalentemente bianca, ad esempio, e ottenere pari risultato lavorando anche su altri elementi dell’etichetta adesiva.
Si può valorizzare l’etichetta con le nobilitazioni o con una carta particolare.
Tra le nobilitazioni, la stampa a caldo consente di mettere in risalto alcuni dettagli usando lamine disponibili in più tonalità; è possibile, così, stampare un’etichetta prevalentemente bianca e giocare con l’effetto persuasivo del colore solo attraverso alcuni particolari.
Tra i materiali di stampa, invece, molto particolare è la carta naturale Giardino Eden che, essendo realizzata con fibre di erba essiccata, ha una sua colorazione giallo/verde. Con questa carta riempimenti eccessivi di colore potrebbero essere penalizzanti; la composizione e la natura speciale della Giardino Eden meritano di essere esaltate lasciando ampio spazio proprio alla carta, ideale per alimenti biologici, artigianali, sani.
Vedere il contenuto attraverso l’etichetta
Un prodotto di ottima qualità in genere si presenta bene anche alla vista. La consistenza, il colore, la forma e tutte le caratteristiche visive di un alimento concorrono a determinarne il profilo organolettico. Offrire la possibilità di vedere il prodotto è un’alternativa a cui sempre più aziende alimentari ricorrono attraverso l’uso di etichette trasparenti.
La percezione visiva genera aspettative, e se si è in grado effettivamente di soddisfare palati ambiziosi, vale la pena puntare sulla visibilità del prodotto per renderlo desiderabile, arrivare addirittura a innescare l’effetto “acquolina in bocca”, aumentare la fiducia nei confronti della marca.
Un’etichetta trasparente, al pari di qualunque altra, è personalizzabile; è possibile, quindi, decidere come e in che misura dare spazio al prodotto alimentare, se stampare in quadricromia, se fare uso delle nobilitazioni, il tutto a partire dalla scelta del materiale giusto, il polipropilene trasparente.
Affinità con la marca
Riconoscersi nel brand e condividerne la causa è il driver emozionale più forte, quello che poi, nel lungo periodo, lega la persona alla marca. L’etichetta adesiva di un prodotto alimentare – in generale di qualunque articolo – dovrebbe sempre essere coerente con l’identità del brand ed esprimerne i valori per favorire senso di appartenenza nella persona.
Le scelte stilistiche, dunque, vanno nella direzione della marca e non soltanto del prodotto. Ad esempio, un’azienda produttrice di olio extravergine fortemente legato al territorio e alla tradizione, non necessariamente deve orientarsi su etichette classiche; se il brand punta a posizionarsi nella mente del consumatore con un profilo più moderno, anche le etichette adesive saranno personalizzate in funzione di tale scelta e pensate per suscitare sensazioni di questo tipo nel potenziale cliente.
Su come configurare le etichette in funzione dell’identità di marca abbiamo parlato in Etichette adesive e brand identity: come personalizzarle?, un buono spunto per chi è alla ricerca di ulteriori ispirazioni.