Un’etichetta adesiva va progettata per essere bella, per destare l’attenzione del consumatore tra tante altre su uno scaffale, per comunicare il prodotto e il suo brand; al tempo stesso però, ogni etichetta adesiva va realizzata per durare nel tempo.
In qualunque settore merceologico è importante che l’etichetta sia resistente, e a seconda del tipo di prodotto e della sua destinazione d’uso vi saranno aspetti precisi su cui lavorare. Per l’etichetta adesiva da applicare a un barattolino di miele, ad esempio, la resistenza all’umidità non sarà importante quanto lo è per un’etichetta destinata a una bottiglia di vino da secchiello del ghiaccio.
Durante la progettazione del packaging, quindi, il prodotto finito va immaginato all’interno del contesto in cui sarà usato, e in fase di stampa delle etichette uno dei passi “obbligati” è ragionare sulla finitura, che può essere eseguita tramite plastificazione o verniciatura dell’etichetta.
Come abbiamo sottolineato spesso, queste due lavorazioni sono determinanti per garantire resistenza massima alle etichette; in più, in base alla finitura scelta, è possibile arricchire l’etichetta adesiva anche dal lato estetico.
Plastificazione o verniciatura?
Nonostante siano simili, tra plastificazione e verniciatura ci sono alcune differenze.
La plastificazione è un processo che va ad applicare all’etichetta una pellicola sottile molto resistente, che garantisce protezione massima dall’usura e resistenza all’umidità. La plastificazione consente all’etichetta di restare integra nel tempo, e facendo un po’ di effetto barriera tende a coprire le caratteristiche del materiale di stampa. Per questo la plastificazione è sconsigliata su carte pregiate come le martellate, le vergate e le carte goffrate, ma si abbina ai supporti con superficie liscia.
Con la verniciatura, invece, si applica uno strato sottile trasparente all’etichetta tramite vernice UV, che protegge le etichette soprattutto dal rischio sfregamento. Rispetto alla plastificazione la verniciatura può essere eseguita su tutti i materiali di stampa, anche sulle carte con superfici pregiate. Scegliendo la verniciatura UV nel nostro configuratore, quest’ultima sarà applicata a tutta l’etichetta perché il compito principale della lavorazione sarà appunto quello di proteggerla.
Se invece si vuole utilizzare l’effetto della vernice UV solo per impreziosire alcuni dettagli dell’etichetta, l’opzione da scegliere è quella del rilievo serigrafico: con il rilievo si va a nobilitare l’etichetta mettendo in risalto alcuni elementi tramite una lacca UV trasparente. L’etichetta avrà un effetto più esclusivo alla vista e al tatto. Il rilievo serigrafico non ha scopo protettivo, ma solo estetico.
Etichette opache o lucide?
L’aspetto interessante di plastificazione e verniciatura è che queste due lavorazioni vanno comunque a nobilitare le etichette e a impreziosirle dal punto di vista estetico. Il loro scopo, dunque, è fondamentale per la durata dell’etichetta ma è altresì utile in termini di piacevolezza.
Entrambe sono disponibili nella versione lucida oppure opaca.
Le etichette adesive lucide risultano molto luminose e brillanti. Il lucido può essere perfetto, ad esempio, per etichette ricche di colori perché crea un bel contrasto e rende più vive le varie tonalità. Funziona bene in generale su etichette da far risaltare con un tocco di vivacità in più.
Le etichette adesive opache risultano eleganti, con uno stile più sobrio e maggiore chiarezza degli elementi grafici, come i testi. La finitura opaca, infatti, rende più leggibili lettere e numeri; può essere utile per le etichette che ne hanno molti. Donando un carattere più naturale, l’effetto opaco è ideale per etichette di prodotti artigianali o biologici, soprattutto in ambito agroalimentare.
Ma, attenzione: con la plastificazione è disponibile una terza opzione. È la finitura soft-touch, molto esclusiva e perfetta per etichette importanti come quelle destinate ai beni di lusso. La plastificazione soft-touch, infatti, rende l’etichetta soffice come la seta tramite un effetto velluto molto affascinante, sia alla vista che al tatto.
Oltre al settore merceologico del prodotto, come ogni parametro da configurare, anche la scelta della finitura dovrebbe essere in linea con la comunicazione e lo stile del prodotto e del brand. A riguardo può essere interessante leggere Etichette adesive e brand identity: come personalizzarle?
Esempi di etichette per bottiglie di vino
Da quanto spiegato finora si evince come alla resistenza delle etichette adesive, insieme alle due lavorazioni, contribuisca anche il materiale di stampa.
La scelta dei due parametri è strettamente legata, anche perché non tutte le carte si possono plastificare; vanno considerati poi il contesto in cui sarà usato il prodotto e le necessità dell’azienda.
In funzione di questi aspetti, vediamo alcuni abbinamenti nel settore enologico tra il materiale di stampa, la plastificazione o la verniciatura.
Nella foto che precede vediamo l’etichetta di un vino rosso stampata su carta Perlata effetto seta. È un materiale in pura cellulosa con superficie texturizzata, ideale per prodotti di pregio, in particolare nel settore enologico. Per proteggere l’etichetta abbiamo applicato una verniciatura con effetto opaco, che garantisce resistenza e al tempo stesso nobilita l’etichetta di questo vino rosso grazie alla finitura opaca, molto sobria ed elegante. Infine, abbiamo valorizzato alcuni dettagli tramite stampa a caldo color oro e verniciatura serigrafica.
Per l’etichetta adesiva di questo spumante si è optato, invece, per una soluzione più economica ma molto funzionale, la patinata enologica. È un materiale con superficie liscia che dà ottimi risultati con stampa in quadricromia. Proprio il tipo di carta ha consentito di nobilitare l’etichetta con plastificazione soft touch, molto indicata in questo caso poiché garantisce alta protezione all’umidità, condizione di rischio per prodotti come gli spumanti. Infine, il tipo di plastificazione ha contribuito a valorizzare l’etichetta dal punto di vista estetico, con una piacevole finitura opaca.
Per profilare le etichette abbiamo usato la fustellatura meccanica, la più idonea in entrambi i casi poiché il colore di sfondo è scuro. Con la fustellatura meccanica, infatti, si evita il leggero bordino bianco tipico di quella laser. La fustellatura meccanica, tra l’altro, ora costa meno!
Concludiamo proprio con un approfondimento a riguardo, sempre utile: I vantaggi della fustellatura meccanica: le novità LabelDoo.