Progettare un’etichetta adesiva richiede competenze che vanno oltre la conoscenza del prodotto da etichettare e il buon gusto; è necessario saperla realizzare graficamente, ma anche configurare l’etichetta in fase di stampa in funzione di molti aspetti che riguardano sia la dimensione comunicativa sia il contesto in cui il prodotto etichettato sarà usato.
Tutti i fattori vanno valutati con la medesima attenzione. Al contrario, si rischia di incappare in errori che possono condizionare la resa dell’etichetta e del prodotto etichettato.
I più comuni riguardano la coerenza con l’identità del brand, la forma del contenitore, la scelta della carta e la valutazione del contesto. Vediamo come evitarli.
Dal brand al prodotto: attenzione alla coerenza comunicativa
Le etichette adesive sono uno degli strumenti con cui la marca si rappresenta all’esterno e con cui dovrebbe trasferire ai consumatori la propria identità.
È vero che l’etichetta deve valorizzare il prodotto, ma nel farlo è importante che sia coerente con le linee guida definite dall’azienda per veicolare la propria brand identity. Il che non vuol dire necessariamente riportare in chiaro i valori di marca, ma anche semplicemente rispettare alcuni elementi, come il marchio ad esempio, i colori, i font.
Un’etichetta con un uso improprio del marchio o con tonalità e font mai usati prima dall’azienda rischia di essere poco riconoscibile, generando confusione nei destinatari.
Per approfondire il tema e avere ispirazioni a riguardo, puoi leggere Etichette adesive e brand identity: come personalizzarle?
Prima il contenitore poi l’etichetta, difficile progettare al contrario
Il contenitore determina il formato e le dimensioni dell’etichetta adesiva, in alcuni casi anche la scelta della carta su cui stampare.
È sempre necessario che l’etichetta si adatti perfettamente alla superficie del contenitore e che l’adesivo sia conforme all’applicazione sul materiale del contenitore; alcune carte sono più indicate per l’etichettatura su vetro, altre per quella su plastica e così via.
Particolare attenzione va rivolta ai contenitori non regolari. In questo caso, infatti, sono necessari sforzi maggiori per progettare le etichette, che quasi sempre avranno formati personalizzati.
Nel nostro configuratore non vi sono limiti da questo punto di vista: il formato è disponibile nelle soluzioni più tradizioni, quindi rettangolare, circolare, ovale, ma anche personalizzato e addirittura fronte-retro.
Per maggiori informazioni sull’argomento dell’etichettatura di contenitori non regolari, c’è il nostro approfondimento Come personalizzare etichette adesive per contenitori irregolari.
Attenzione alla carta, la scelta giusta è frutto di diverse valutazioni
L’abbiamo detto più volte: il materiale di stampa per le etichette va selezionato in virtù di tanti fattori che non riguardano soltanto l’estetica.
Attraverso la carta c’è la possibilità di veicolare aspetti importanti del prodotto o valori del brand; con le carte Eco-friendly, ad esempio, si comunica in maniera immediata l’attenzione che l’azienda rivolge all’ambiente.
Ma la carta condiziona anche la durata dell’etichetta nel tempo. Per bottiglie di olio, quale miglior scelta se non i materiali antimacchia come la raffinata Tintoretto Gesso antiolio o la più versatile Patinata Semilucida antiolio?
E poi c’è la questione dell’adesivo, la sua facilità di applicazione e rimozione, e la sua adesione al materiale di cui è fatto il contenitore.
Per aiutarti in questa scelta abbiamo pensato a una doppia possibilità: guardare e studiare tutti i nostri materiali nella pagina dedicata in cui sono raccolti per tipologia, oppure fare un quiz, dove indicando il tipo di prodotto da etichettare verrai rimandato direttamente alla lista dei materiali giusti.
Per vedere dal vivo le carte e toccarle con mano, basta invece ordinare il nostro campionario: è gratuito per tutte le aziende e possessori di partita Iva.
Le condizioni esterne e la destinazione d’uso del prodotto non vanno trascurate
Da non sottovalutare, infine, è il contesto in cui sarà inserito il prodotto etichettato. Sarebbe un errore non considerarlo e spieghiamo il perché attraverso alcuni esempi.
Prendiamo il caso di un’etichetta per birra. Salvo rare eccezioni, è abitudine comune rinfrescare le bottiglie di birra in frigo. Si tratta di un prodotto che è a contatto prolungato con l’umidità; l’etichetta, quindi, deve essere stampata su un materiale idoneo e resistente. Stessa considerazione vale per gli spumanti e i vini bianchi rinfrescati nel cestello del ghiaccio, a contatto diretto con acqua.
Come già detto, anche le sostanze oleose sono un fattore di rischio per la durata dell’etichetta, e allo stesso modo lo sono l’abrasione e tutti gli agenti esterni che possono incidere sulla conformità di ogni specifica etichetta.
Tutte queste condizioni influenzano prima di tutto il materiale di stampa, poi il tipo di finitura, entrambi da scegliere in fase di configurazione online dell’etichetta adesiva. C’è più di una nobilitazione con cui è possibile personalizzare l’etichetta, ma parlando di resistenza e durata nel tempo è imprescindibile orientarsi su verniciatura e plastificazione.
Come decidere tra le due?
Concludiamo proprio con un approfondimento utile a riguardo: Etichette adesive belle, ma anche resistenti.