Per il vino l’etichetta è un driver d’acquisto.
Specie su chi non è esperto di enologia, l’etichetta può agire in modo persuasivo stimolando la sfera emotiva. È l’estetica a determinare il processo decisionale d’acquisto, andando ad agire sulla dimensione visiva della persona; mentre quest’ultima osserva più prodotti di uno stesso tipo, il più delle volte molto simili tra loro, il cervello mette in moto delle scorciatoie per semplificare le informazioni ricevute e arrivare a una scelta.
Entrano in gioco, quindi, alcuni aspetti dell’etichetta, che possono essere il nome del vino, i colori, le immagini o qualunque particolare sia in grado di catturare l’attenzione.
Restando coerenti con l’identità di marca e usando la stessa linea comunicativa, si può creare un’etichetta vino in modo che alcuni dei suoi dettagli possano entrare a far parte dei dati che il cervello dell’osservatore predilige e salva; la mente, infatti, economizza e necessariamente tra tantissimi elementi è portata a escludere quelli superflui, preservandone solo alcuni.
La vista è il primo senso a essere stimolato e invia tutti i segnali al cervello, ma quest’ultimo li cataloga; certamente l’etichetta di un vino deve essere ben visibile e chiara, ma per differenziarsi deve anche essere in grado di suscitare sensazioni positive nel consumatore, tali da rimanere impresse.
Volendone sintetizzare lo scopo, l’etichetta del vino dovrebbe saper mettere insieme tre aspetti e riuscire a farli emergere visivamente: accordare tradizione e innovazione, rispettare il valore del contenuto e l’immagine della marca, essere creativa.
Legare tradizione e innovazione in etichetta
La tradizione fa parte del codice genetico del mondo del vino. Il saper fare enologico include anche altri valori, come quello del territorio, e indirettamente vi crea un collegamento.
Su un fronte opposto vige invece l’innovazione, altro aspetto essenziale nella produzione del vino, che spesso è intensa anche come capacità di sperimentare e stare al passo coi tempi, non soltanto come abilità di generare cambiamento.
Nel panorama del vino questi due valori, tendenzialmente diversi, legano bene. Con una giusta strategia di comunicazione e marketing, la loro armonia va messa in evidenza ove possibile. In bottiglia, sull’etichetta del vino, la si può declinare in modi diversi, attraverso un motivo, un testo o un’immagine; a discrezione della singola cantina, è tra le scelte da pianificare in fase di progettazione dell’etichetta.
Coerenza tra etichetta, vino e azienda
L’etichetta svela la personalità del vino, ma la comunicazione di prodotto fa sempre riferimento a quella del suo brand. Difficile tener conto di tanti elementi, ma se c’è un diktat per tutte le etichette è proprio questo: rispettare sempre l’identità della marca.
Dal punto di vista grafico, questo comporta coerenza di stile. Se tra gli stilemi del brand sono previste due famiglie di caratteri, ad esempio, sull’etichetta del vino sarebbe fuori luogo utilizzarne una terza, del tutto incoerente con il resto. Stessa cosa vale per i colori, e in linea di massima per qualunque altra scelta determinante per l’immagine della marca.
Facciamo l’esempio del materiale di stampa e delle finiture applicate per garantire maggiore resistenza all’etichetta.
Per un’azienda che mantiene un profilo molto elegante, potrebbe essere più adatta una carta non lucida e si potrebbe prediligere una verniciatura di tipo opaco. L’abbinamento tra materiale di stampa e verniciatura UV – raccomandata per tutte le etichette adesive – ha molto a che fare con l’identità della marca; la carta rappresenta, infatti, la base dell’etichetta, in alcuni casi può essere addirittura l’elemento differenziante.
Nel nostro catalogo di carte online, le più indicate per la stampa di etichette del vino sono raggruppate in Wine, Spirits and Specials. Dalla Martellata Bianca alla Tintoretto Gesso fino alla più economica Patinata enologica, sono le soluzioni migliori per etichette di questo tipo non solo dal punto di vista estetico; queste carte, infatti, svolgono un compito essenziale in termini di resistenza, sia all’umidità sia alle macchie, in misura maggiore o minore a seconda dei casi specifici.
Se hai una partita Iva, puoi ordinare gratis il nostro campionario carte e avere sempre a disposizione una raccolta con tutti i materiali, da consultare al momento opportuno.
Un’etichetta vino creativa
La creatività dell’etichetta è l’aspetto che genera maggiore attrattiva. Negli ultimi anni, tante aziende hanno vestito le etichette dei propri vini con uno stile insolito, molto coinvolgente, che rompe con gli schemi più classici, dalle etichette ispirate alle opere d’arte a quelle più irriverenti e ardite.
Prima di tutto, produrre qualcosa di creativo non implica il fatto di rendere l’etichetta ricca; anche la cantina dallo stile più minimal può lavorare bene su questo fronte. Nella semplificazione è richiesto addirittura maggiore sforzo, e tornando sul fatto che il cervello salva solo alcuni degli elementi catturati dalla vista, un’etichetta minimalista può risultare molto attraente.
Qualunque sia l’impostazione grafica, dal punto di vista della stampa un valido contributo alla creatività dell’etichetta è fornito dalle nobilitazioni. Queste ultime, infatti, permettono di personalizzare l’etichetta del vino in modo specifico, in base alle esigenze della singola cantina, generando effetti che vanno a giocare proprio sull’impatto visivo del consumatore con l’etichetta adesiva.
Le più utilizzate sono la stampa a caldo standard e quella in colata, con lamina 3d. Le due lavorazioni sono in auge nel mondo enologico, soprattutto perché donando luminosità e brillantezza vanno ad esaltare il carattere elegante e raffinato dell’etichetta, un effetto spesso ambito nel settore.
Entrambe nobilitano uno o più elementi dell’etichetta attraverso l’uso di una lamina, disponibile in oro o argento lucidi per la stampa in colata, e in tantissime colorazioni per quella standard. La differenza sostanziale tra le due però consiste nell’effetto finale: la stampa a caldo con lamina 3d rispetto alla standard dona anche un leggero spessore con effetto tridimensionale – per saperne di più puoi leggere l’approfondimento dedicato Etichette con stampa a caldo: standard o lamina 3D?
Tra le nobilitazioni merita di essere citato anche il rilievo serigrafico 3d, sempre finalizzato ad esaltare uno o più elementi dell’etichetta, come il nome, una frase, il marchio, tramite uno spessore conferito da lacca UV trasparente.
Particolarmente esclusiva, infine, è la plastificazione soft-touch. Insieme alla verniciatura la plastificazione è tra le lavorazioni indicate per conferire maggiore resistenza all’etichetta del vino; tuttavia la soft-touch oltre a proteggere l’etichetta adesiva dall’umidità, dona uno speciale effetto velluto, per una bellissima superficie setosa. Questa nobilitazione non può essere applicata su carte martellate, con superficie vergata e goffrata.
Un’etichetta del vino perfetta è applicata correttamente
Un discorso valido per tutte le etichette adesive, ma ancora più rilevante per quelle che puntano a destare l’attenzione al primo sguardo: la precisione in fase di applicazione dell’etichetta è fondamentale.
Si tratta di un’operazione che, sebbene sia consuetudine, troppo spesso viene sottovalutata. È necessario avere gli strumenti adatti affinché sia compiuta alla perfezione, dove per strumenti non si intendono solo le macchine ma anche le bobine: è per questo che i nostri rotoli sono differenti.
Non conta come avverrà l’applicazione, se saranno gli operatori o l’etichettatrice a compierla, i nostri rotoli sono pensati affinché il lavoro sia svolto in modo agevole, comodo, senza perdite di tempo e, soprattutto, senza errori.
I rotoli forniti da LabelDoo non sono standard, ma dimensionati a seconda delle esigenze, e in caso di applicazione automatica sono personalizzabili con i seguenti parametri: avvolgimento, verso di uscita, diametro interno, diametro esterno massimo.